La soia di primo raccolto è una coltura che deve dare il massimo dei suoi frutti in tutti gli ambienti coltivati tramite una corretta gestione tecnica della coltivazione.
![](https://www.consorzioagrariocremona.it/wp-content/uploads/2022/05/s1-1024x787.jpg)
La preparazione del terreno nelle giuste condizioni di umidità (in gergo, terreno in tempera) è fondamentale per l’ottenimento di un ottimo letto di semina che accolga il seme. Non dev’essere né troppo grossolano né troppo fine per evitare problemi di mancata germinazione e disuniformità d’emergenza nel primo caso e crosta nel secondo. La minima lavorazione ha i suoi vantaggi in questo ultimo caso grazie all’elevata residualità di materia organica ed ad una gestione con cover crop invernali.
![](https://www.consorzioagrariocremona.it/wp-content/uploads/2022/05/COVER-CROP-SENAPE.jpg)
La semina da prediligere, viste le peculiarià delle soie di primo raccolto con la loro ramificazione degli steli, sono quelle a 45 cm oppure a 70 cm. Con questo tipo di sesto la coltura si aiuta ad emergere nel caso di croste ma soprattutto nel caso di amaranti resistenze, con questo sesto, è possibile entrare ad uno stadio precoce della soia a lavorare l’interfila con erpichi o sarchiatrci.
![](https://www.consorzioagrariocremona.it/wp-content/uploads/2022/05/lavorazione-soia-1-1024x576.jpg)
Un altro parametro altrettanto importante da considerare è la profondità del seme.
![](https://www.consorzioagrariocremona.it/wp-content/uploads/2022/05/sminata-768x1024.jpg)
Fondamentale poi per la gestione di amaranti resistenze, è la corretta applicazione di diserbi pre-emergenza con formulati appositi, per i quali puoi consultare il nostro servizio tecnico agronomico.
![](https://www.consorzioagrariocremona.it/wp-content/uploads/2022/05/Diserbatrice-new-holland.jpg)
Per saperne di più chiedi anche al tuo agente di zona. Cercalo QUI