Ammontano a 158,7 milioni di euro le risorse stanziate dalla regione nel PSR per i piani integrati di filiera con l’obiettivo di aumentare la quota di valore aggiunto nell’ambito della produzione agricola assicurando maggiore integrazione tra i soggetti all’interno delle filiere produttive per migliorare l’efficienza negli scambi, la trasparenza tra i diversi attori, l’equilibrio nelle relazioni che intercorrono tra settore agricolo, trasformazione e distribuzione.
La Provincia di Cremona è leader a livello nazionale per la produzione di Mais (8% circa della superficie coltivata in Italia) e di latte bovino (circa il 10% della produzione nazionale).
Il Consorzio è il capofila di 26 aziende agricole che operano sul territorio e che rappresentano la base produttiva del mais da granella per oltre 10 mila tonnellate su una superficie di circa mille ettari complessivi. Il Mais ottenuto sarà trasformato nello stabilimento mangimistico di Porto Canale e distribuito agli allevatori di vacche da latte.
Lo scopo è quello di creare, per il territorio della provincia di Cremona, un sistema di gestione a disposizione delle aziende agricole, utilizzando le tecnologie e strumenti dell’agricoltura di precisione. Ciò al fine di ottenere un approccio produttivo più sostenibile, sia dal punto di vista economico (diminuzione dei costi a fronte di un incremento delle produzioni) sia ambientale (ottimizzazione nell’uso degli input agricoli e riduzione della loro immissione nel sistema agricolo ed ambientale) sia sanitario perché lo stesso consentirà l’introduzione di un sistema di tracciabilità delle produzioni rivolto all’ottenimento di un mais pulito da contaminazioni fungine e e quindi di maggiore qualità e sicurezza a partire dal campo di coltivazione.
Satelliti, droni, sensori ottici e gps, trattori e attrezzature intelligenti che si guidano da sole a vantaggio dell’agricoltura di “precisione”, capace di ottimizzare gli interventi agronomici e soddisfare il fabbisogno idrico e nutrizionale delle colture, evitando sprechi per un uso sostenibile di risorse.
Si tratta pertanto di un obiettivo che per svilupparsi ha bisogno di coinvolgere la filiera nel suo complesso, sia nella parte prettamente agronomica, sia quella relativa al condizionamento e lavorazione del prodotto mangimistico per la zootecnia da latte.
Il progetto si basa sulla realizzazione di un progetto che superi le segmentazioni per fasi produttive, con il coinvolgimento del partner scientifico Università Cattolica di Milano e Piacenza per coordinare la ricerca e le nuove competenze da mettere a disposizione dell’agricoltura e di tutti gli attori della filiera fino al consumatore finale al fine di garantire la tracciabilità di tutte le fasi produttive.
Il Consorzio Agrario, oltre ad importanti investimenti strutturali presso il proprio mangimificio per incrementare produttività e qualità del processo industriale, realizzerà un sistema di supporto alle decisioni SMART FARMING CREMONA che già in questi mesi è in fase di test presso alcune aziende agricole.
SMART FARMING CREMONA mira a offrire soluzioni per la sostenibilità, competitività e tracciabilità, dei prodotti attraverso l’integrazione di basi dati territoriali, con infrastrutture hardware e software selezionate e contestualizzate alle specificità del territorio.
Il progetto dimostra il “valore aggiunto” dell’aggregazione: l’obiettivo di filiera concordato e i risultati attesi sono conseguibili solo grazie all’effetto collegato e sinergico dell’integrazione tra beneficiari e azioni che non sarebbero ottenibili se gli interventi fossero attivati singolarmente.
Una volta terminata la fase di sviluppo del progetto tutte le tecnologie e soluzioni gestionali saranno messe a disposizione di tutti gli agricoltori della Provincia e per tutte le superfici coltivate.