E’ il momento di Idrocap Rumen Active. Con l’avvicinarsi dell’estate si ripresentano i problemi legati allo stress da caldo: riduzione della produzione di latte, minori prestazioni riproduttive e abbassamento delle difese immunitarie. Si sa che lo stress termico dipende non solo dalla temperatura dell’aria, ma anche dall’umidità relativa e viene misurato mediante un indice bioclimatico, il THI (temperature humidity index). Un valore superiore a THI 68, dato da 23°C e umidità oltre il 40% comporta importanti perdite produttive ma, già con THI tra 55 – 60, si osservano effetti dannosi sulla manifestazione dell’estro, sui tassi di concepimento e sulla sopravvivenza dell’embrione.
Il massimo calo di produzione si verifica circa 1-2 giorni dopo l’inizio dello stress da calore. Le vacche più anziane e quelle a metà lattazione sembrano essere quelle maggiormente colpite, ma anche le vacche in asciutta avranno produzioni inferiori nella lattazione successiva e anche la crescita fetale sarà ridotta.
Ma come reagiscono le vacche? Lo stress da caldo come detto, si ripercuote sulle attività e sulla produttività degli animali. Il rumine è una sorta di caldaia che produce molto calore che la bovina poi deve disperdere. Di conseguenza si ha un naturale calo dell’assunzione di sostanza secca da parte dell’animale con conseguente perdita di produzione che, in casi estremi, può arrivare anche al 50%, nonché una diminuzione della qualità del latte.
Come si può prevenire lo stress da caldo nelle bovine da latte? Prevalentemente con interventi mirati sugli aspetti manageriali e su quelli alimentari.
Dal punto di vista manageriale si deve cercare di fornire alle vacche: ombra, ventilazione e raffreddamento dell’aria nella corsia di alimentazione, con l’uso di soli ventilatori o in combinazione con doccette. Inoltre, ove necessario, è bene installare tende ombreggianti, per evitare irraggiamento diretto e ridurre al minimo lo spostamento degli animali, limitando alle ore più fresche le operazioni sulle vacche in lattazione o rimonta. Aumentando in maniera esponenziale i fabbisogni idrici, è ovvio che l’acqua deve essere sempre disponibile e pulita. Parimenti anche gli abbeveratoi devono sempre essere puliti e facilmente accessibili.
Dal punto di vista alimentare, il primo fattore da monitorare è il calo di ingestione di sostanza secca: è stato infatti riscontrato che per ogni aumento di un punto di THI tra valori compresi tra 73 e 82, possiamo avere fino a perdite di 0,5 kg di sostanza secca ingerita. Una via da seguire nella gestione alimentare è quella di scaricare la razione durante le ore meno afose e, se possibile, dividere lo scarico in due o più momenti, così da mantenere la razione più fresca, uniforme e appetibile.
Per minimizzare le perdite di ingestione, la prima cosa su cui puntare è la qualità dei foraggi impiegati nelle razioni. E’ bene scegliere foraggi il più possibile digeribili, con poca lignina. Utilizzando infatti foraggi di scarsa qualità si causa al contrario una diminuzione dell’ingestione, in quanto il rumine viene sottoposto ad un lavoro maggiore per degradare la fibra, con conseguente innalzamento della temperatura interna dell’animale. Impiegare quindi fieni di qualità, cereali o miscugli insilati, che mantengono caratteristiche di elevata appetibilità e digeribilità.
Per quanto riguarda la componente energetica della razione, in estate è fondamentale concentrarla affinché le vacche mantengano le loro capacità produttive. Tuttavia si consiglia di ridurre l’impiego di amidi, per evitare acidosi ruminale e perdite di qualità. Cercare poi di impiegare altre fonti energetiche, come i grassi, che hanno il vantaggio di essere estremamente energetici e completamente digeribili. La loro digestione infatti non intacca la salute del rumine e causa una scarsa produzione di calore da parte di quest’ultimo.
Dal punto di vista proteico bisogna ricordare che nel periodo caldo le bovine presentano un bilancio dell’azoto negativo proprio a causa della minore assunzione della razione e fare attenzione all’ impiego di fonti proteiche, sia per il loro costo sia perché un eccessivo causa un dispendio energetico nell’animale che poi deve smaltire la proteina in eccesso. E’ fondamentale quindi mantenere un’elevata percentuale di proteina digerita a livello intestinale ma soprattutto avere un bilanciamento amminoacidico ottimale, impiegando metionina e lisina ruminoprotetta.
Un altro degli aspetti da considerare è la composizione in minerali della razione. Con il caldo si perdono più sali minerali, con minore assunzione dovuta ad una inferiore ingestione di alimenti. Sodio e Potassio rappresentano i principali regolatori del bilanciamento idrico, di conseguenza in estate questi cationi sono fondamentali. Al fine di evitare poi fenomeni di acidosi è importante apportare tamponi che agiscano a livello ruminale (ma non solo) e prevenire l’acidosi intestinale. Lo stress da caldo infine è pure stress ossidativo, di conseguenza è prezioso l’apporto delle vitamine A ed E.
La risposta del Consorzio Agrario di Cremona per prevenire e combattere lo stress da caldo è IDROCAP RUMEN ACTIVE. Dopo il grande successo del 2021, con oltre 4.000 quintali di prodotto utilizzato, l’alimento integrativo viene riproposto con la stessa vincente formula anche per il 2022.
IDROCAP RUMEN ACTIVE apporta Carbonato di potassio che ha un’eccezionale funzione reidratante e Cloruro di Sodio che viene perso in grandi quantità dall’animale con sudore e urina
Inoltre apporta tamponi che agiscono a livello ruminale, come il Litotamnio, regolatore di pH di originale naturale ottenuto dalla macinazione di sedimenti calcarei derivanti da alghe rosse corallinacee della specie Lithothanium calcareum, ma anche il Carbonato di Calcio e soprattutto l’Ossido di Magnesio che agisce sia a livello ruminale che intestinale.
IDROCAP RUMEN ACTIVE stimola poi l’appetito, contenendo Lievito Saccharomyces Cerevisae e Crina che contribuiscono sia ad una maggiore appetibilità della razione sia ad una migliore modulazione della microflora e delle fermentazioni ruminali.
Infine, sono presenti anche Biotina e Zinco chelato, fondamentali per prevenire le patologie podali che si manifestano spesso alla fine del periodo estivo, perché come noto le bovine trascorrono molto più tempo in piedi. E’ necessario quindi apportare elementi chiave della sintesi di tessuto epiteliareneo mammifero, al fine di indurire lo zoccolo e favorire la sintesi e il rinnovamento del cheratogeno e la sintesi di cheratina.
Anche le modalità di impiego sono un punto di forza: viene aggiunto in razione solo a 100 – 200 g capo/giorno e può essere integrato direttamente all’interno dei mangimi. L’obiettivo finale resta sempre il benessere animale e la soddisfazione degli allevatori: moltissimi di loro ritengono oramai IDROCAP RUMEN ACTIVE un prodotto fondamentale, da integrare nell’unifeed partendo da maggio sino a fine settembre.